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Studio Up2You rivela i costi nascosti della filiera alimentare

Il Centro studi Up2You presenta l’Indice di Impatto Socio-ambientale delle Filiere Agroalimentari (ISFA), il primo indicatore sistematico che quantifica in valore monetario i costi nascosti dell’industria alimentare non conteggiati nei prezzi retail. La ricerca, commissionata da Gruppo Food e presentata durante Food Social Impact 2025, rivela differenze significative tra prezzo di scaffale e costo reale per la collettività.

L’analisi dimostra che lo yogurt presenta un costo aggiuntivo del 65% rispetto al prezzo al consumo, passando da 4 euro/kg a 6,61 euro/kg quando si considerano spese sanitarie, degrado del suolo e perdita di biodiversità. Altri prodotti simbolo della dieta italiana mostrano gap altrettanto rilevanti: pasta +42% e passata di pomodoro +51%.

Metodologia True Cost Accounting per il retail alimentare

L’Indice ISFA utilizza il framework del True Cost Accounting per tradurre in valore economico gli impatti ambientali e sociali dei prodotti alimentari, articolandoli in tre pilastri fondamentali: Ambiente, Nutrizione e Persone. La metodologia rende comparabili in euro gli effetti di diete poco salutari, sfruttamento delle risorse naturali e condizioni di lavoro lungo le supply chain.

Lo strumento offre a imprese, retailer e decisori politici un sistema concreto per orientare strategie di sostenibilità e trasformare il “debito ambientale e sociale” in opportunità di innovazione e competitività nel mercato retail.

Analisi per categoria: dal lattiero-caseario ai surgelati

L’indice evidenzia una distinzione netta tra filiere complesse ed energivore come latticini e carni, e filiere più corte e virtuose. I piselli surgelati registrano il miglior performance con un costo nascosto di 0,80 €/kg (20% del prezzo di scaffale), posizionandosi tra i prodotti più sostenibili del retail alimentare.

Filiera lattiero-casearia

Yogurt: costo esterno di 2,61 €/kg (+65%) con impatti principali su emissioni di gas serra, benessere animale e sicurezza dei lavoratori.

Pasta e derivati del grano

Pasta: extra-costo di 0,68 €/kg (+42%) dovuto principalmente alle emissioni durante l’essiccazione e al consumo di acqua blu nella produzione.

Pane bianco: costo nascosto di 1,56 €/kg (+52%) legato all’impatto sulla biodiversità e all’eutrofizzazione da fertilizzanti.

Settore ortofrutticolo

Passata di pomodoro: esternalità di 1,48 €/kg (+53%) causata da impatto sulla biodiversità, uso idrico e condizioni di lavoro nella filiera.

Piselli surgelati: costo aggiuntivo contenuto di 0,80 €/kg (+20%) grazie a impatti modesti su tutte le dimensioni analizzate.

Comparto carni

Prosciutto cotto: costo nascosto superiore a 4,50 €/kg con incremento relativo contenuto per effetto del prezzo base elevato. Voci dominanti: benessere animale, emissioni e eutrofizzazione dei mangimi.

Mercato frutta esotica

Banane tradizionali: extra-costo di 0,82 €/kg (+32%) per eutrofizzazione, emissioni e problematiche etiche nella supply chain.

Banane Altromercato: costo ridotto di 0,52 €/kg (+19%), dimostrando l’efficacia delle pratiche virtuose nel contenere le esternalità negative.

Management: dichiarazioni sulla sostenibilità retail

Alessandro Broglia, Chief Sustainability Officer di Up2You, ha commentato: “Ogni alimento ha un prezzo reale più alto di quello pagato alla cassa. La differenza, oggi, la stiamo pagando come collettività e in parte la pagheranno le generazioni future. Rendere visibili questi costi nascosti significa fornire al settore agroalimentare – e alla politica – gli strumenti per trasformare il problema in opportunità”.

Framework metodologico per l’industria alimentare

L’Indice ISFA si struttura attraverso quattro fasi operative:

  1. Inquadramento: definizione obiettivi e perimetro di analisi “dalla culla al cancello” con identificazione stakeholder rilevanti
  2. Mappatura: descrizione dettagliata della catena del valore e analisi di materialità
  3. Quantificazione: misurazione degli impatti con dati primari e secondari, successiva monetizzazione
  4. Strategia: traduzione dei risultati in indicazioni operative per imprese, consumatori e policy maker

La metodologia modulare consente adattamento alle specificità di ciascuna filiera, offrendo un sistema flessibile per analisi di benchmarking e costruzione di strategie di transizione verso sistemi alimentari più sostenibili.

Impatti sul retail: strumento per decisioni strategiche

L’evento Food Social Impact 2025 ha riunito figure di riferimento dell’industria e della distribuzione per affrontare la sfida comune di ridurre gli effetti negativi lungo la filiera e costruire modelli di crescita più equi e resilienti.

L’Indice ISFA non rappresenta solo una fotografia dello stato attuale, ma diventa uno strumento pratico per aziende e retailer utile a orientare le strategie e supportare decisioni più consapevoli lungo tutta la catena del valore del retail alimentare.

I dati utilizzati nello studio sono medie di settore da letteratura scientifica, riflettendo performance eterogenee di sostenibilità. L’adozione di pratiche virtuose permette di posizionarsi meglio rispetto alle medie settoriali, come dimostrato dal caso Altromercato nelle banane, evidenziando opportunità concrete per il miglioramento della sostenibilità retail.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it

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