Il settore retail alimentare assiste alla nascita di un nuovo colosso: Windoria Top Holding Ltd, denominazione approvata dal board di LDW Investment Top Holding, veicolo di investimento controllato indirettamente da fondi affiliati gestiti o consigliati da Investindustrial, importante gruppo di investimento europeo. L’operazione sigilla l’integrazione tra La Doria italiana e Winland Foods americana.
L’alleanza strategica combina La Doria – leader europeo nelle specialità italiane private label a lunga conservazione – con Winland Foods – tra i top player USA nel private label e marchi alimentari per retail e foodservice, dando vita a un campione mondiale della produzione alimentare. Il nuovo gruppo offre un assortimento prodotti esteso e differenziato, una catena di fornitura robusta e standard qualitativi elevati a retailer, distributori foodservice e grandi brand globali.
Con un giro d’affari di quasi 4 miliardi di dollari, 28 impianti produttivi tecnologicamente avanzati e 5.000 collaboratori, Windoria estende su scala mondiale una filiera verticalmente integrata e decenni di expertise alimentare, assistendo i clienti nello sviluppo e lancio di prodotti innovativi, nella differenziazione dei loro brand e nell’incremento del valore per i consumatori.
Le origini aziendali si intrecciano dal 1848 negli Stati Uniti con Zerega, primo produttore di pasta americano, e dalla metà del Novecento con La Doria, guidata dalla Famiglia Ferraioli tuttora al timone. Windoria serve i principali retailer internazionali e alcuni dei marchi in maggiore espansione del Nord America, amministrando anche brand proprietari (oltre 40) a livello regionale e nazionale.
“Le soluzioni prodotte da Windoria si trovano ormai sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo,” ha dichiarato Eric Beringause, Amministratore Delegato di Windoria. “In qualità di partner strategico di retailer, operatori foodservice e brand del settore alimentare, Windoria offre ai propri clienti un’ampia gamma di prodotti per rispondere alle preferenze in continua evoluzione dei consumatori, una supply chain solida e distribuita su più continenti e una qualità senza pari.”
“Windoria unisce quasi due secoli di innovazione e competenze nel settore alimentare,” ha aggiunto Antonio Ferraioli, Presidente di Windoria. “Dai primi passi di Zerega, pioniere della produzione di pasta in America dal 1848, alla dedizione di La Doria verso qualità e tradizione in Italia, il nuovo Gruppo riunisce competenze, storia e un impegno costante verso l’eccellenza. Il lancio di Windoria va di pari passo con il profondo rispetto per la storia e i valori che hanno guidato entrambe le società e con il massimo impegno nei confronti dei nostri clienti”.
Vertici confermati
Eric Beringause manterrà la posizione di Amministratore Delegato sia di Winland Foods che di Windoria. Antonio Ferraioli, Presidente di Windoria, continuerà come Amministratore Delegato di La Doria. Dave Barta assume l’incarico di Chief Financial Officer di Windoria mantenendo la medesima funzione in Winland Foods.
Mercati internazionali
Le business unit operative di Windoria dominano in molteplici categorie – incluse pasta, sughi, condimenti, conserve vegetali e legumi – occupando posizioni di vertice nei mercati private label in Nord America, Regno Unito e Italia. La piattaforma pasta integrata di Windoria si avvale oggi di 11 stabilimenti tecnologici tra Nord America ed Europa.
“In particolare in Nord America cresce la domanda di alimenti premium e salutari di importazione, con pasta e sughi in prima linea,” ha dichiarato Beringause.
Il varo di Windoria arriva in una congiuntura strategica per le aziende specializzate nel private label. Negli Stati Uniti, le performance commerciali dei marchi private label hanno sorpassato quelle dei brand nazionali negli ultimi tre anni, secondo la Private Label Manufacturers Association (PLMA). “La crescita del private label è trainata non solo dal valore, ma anche da qualità, gusto e innovazione,” ha aggiunto Ferraioli. “Questa nuova piattaforma ci permetterà di crescere ulteriormente anche in altri mercati, anche attraverso operazioni di acquisizione.” Secondo il report 2024 Power of Private Brands del Food Marketing Institute, il 71% dei consumatori statunitensi ritiene ormai che i prodotti private label eguaglino o superino la qualità dei brand nazionali.