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Il mix del buonumore: tonno in scatola, triptofano e omega 3 per il benessere mentale

Il concetto di “mindful eating“, o alimentazione consapevole, sta guadagnando popolarità in Italia. Questo approccio evidenzia il legame tra alimentazione e benessere psicofisico, come confermato dall’aumento delle ricerche online su temi come “alimenti e serotonina” e “cibi per il buonumore”.

Alimentazione e benessere mentale: la consapevolezza degli italiani
Un’indagine recente commissionata da ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) e realizzata da AstraRicerche su 1.025 persone tra i 18 e i 65 anni ha indagato la consapevolezza degli italiani sul rapporto tra alimentazione e benessere mentale e su quali sono gli alimenti favoriscono il buonumore con un focus particolare sul ruolo del tonno in scatola. I risultati fanno emergere una consapevolezza piuttosto elevata. Praticamente a pari merito, è riconosciuta l’importanza di fare attività fisica, movimento e sport (90,5%), di dormire almeno 8 ore (90,3%) e di avere un’alimentazione variegata (90%).

Le tre regole d’oro per il buonumore

E se, tra le abitudini e i comportamenti che fanno bene all’umore, gli italiani riconoscono la riduzione del consumo di cibi ipercalorici o ricchi di grassi saturi (81.4%) e l’avere 5 pasti nella giornata (74%), ci sono anche aspetti legati alla convivialità che fanno la differenza: per oltre 8 italiani su 10 (86,8%) mangiare in compagnia contribuisce a produrre effetti positivi sull’umore, ma anche il consumare il pasto all’aperto (82,6%) contribuiscono ad avere degli effetti positivi, dimostrando che il contesto esterno ha un ruolo non trascurabile. Con un focus più stringente sull’alimentazione, le scelte in tavola sono dettate maggiormente dal desiderio di vivere più a lungo e prevenire malattie degenerative (76.1%).

I “mood food”: cibi che influenzano l’umore

Dal concetto di “comfort food” si è passati a quello di “mood food”: alimenti che incidono direttamente sullo stato emotivo grazie a specifici nutrienti, come il Triptofano, precursore della serotonina. Nonostante il 49,3% degli intervistati abbia sentito parlare del Triptofano, solo il 18,4% lo associa al buonumore.
Nella classifica dei cibi che favoriscono il buonumore, gli italiani identificano correttamente alcuni alimenti ricchi di Triptofano come cioccolato (74,8%), frutta secca (44,1%) e pasta (32%), ma includono erroneamente anche prodotti privi di questo amminoacido come tè, caffè e tisane.

Il tonno in scatola: un alleato sottovalutato per il buonumore

Secondo la Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia, il tonno in scatola è tra i cibi più ricchi di Triptofano (280 mg/100g), superando persino il tonno fresco (237 mg) e le carni bianche (215 mg). Tuttavia, solo l’8,4% degli italiani è consapevole di questo beneficio.
Il nutrizionista Luca Piretta sottolinea che il tonno in scatola, oltre al Triptofano, contiene Omega 3 (riconosciuti dal 67,3% degli italiani), vitamine del gruppo B (30,4%) e vitamina D (26%), creando un vero “mix del buonumore”. La combinazione di tonno e carboidrati, come nella pasta al tonno, copre efficacemente il fabbisogno giornaliero di Triptofano (circa 245 mg per un adulto di 70 kg).

La convivialità come fattore di benessere

Il professor Vincenzo Russo dell’Università IULM evidenzia che non conta solo cosa mangiamo, ma anche come mangiamo. La convivialità stimola la produzione di serotonina e inibisce il cortisolo, riducendo lo stress. Anche mangiare all’aperto ha effetti positivi, poiché la luce solare stimola la produzione di dopamina.

Tonno in scatola: presenza fissa nelle case italiane

Il tonno in scatola è un alimento immancabile nelle dispense degli italiani: 6 su 10 (59,9%) lo portano in tavola da una volta ad almeno 3-4 volte alla settimana. A guidare le scelte dei consumatori sono soprattutto il gusto (42,7%), la praticità e l’immediatezza di consumo (42,7%) caratteristiche che lo rendono perfetto per una dieta moderna e dinamica. Riconosciuto a tutti gli effetti come un alimento salutistico, privo di conservanti e naturalmente ricco di proteine, Omega 3 e vitamine, risponde perfettamente ai trend del “free from” e del benessere alimentare. Non a caso, un italiano su tre (34,8%) afferma di averne aumentato il consumo negli ultimi 2-3 anni. Tra i fattori che hanno spinto a un maggiore consumo emergono la praticità (35,1%), la sua funzione anti-spreco (26,1%), ma anche il suo ruolo come valida alternativa al pesce fresco (25,9%) e come alimento proteico per chi pratica sport (21,3%). La crescente attenzione verso una dieta equilibrata e il generale aumento del consumo di pesce (20,9%) confermano il tonno in scatola come un ingrediente versatile, nutriente e in linea con le esigenze della vita contemporanea.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it e FoodyBev.com

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