Quello dell’italianità resta uno dei fenomeni più diffusi nella GDO, con quasi 26 mila prodotti alimentari confezionati che sottolineano la loro origine nazionale in etichetta e che sviluppano oltre 11 miliardi di euro tra supermercati e ipermercati, come emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy.
Però neppure questo patrimonio di eccellenze sfugge agli effetti dell’inflazione: in un anno le vendite sono aumentate di +10,8% a valore, ma sono diminuite di -4,2% a volume. Un trend che ha accomunato tutte le indicazioni rilevate dall’Osservatorio Immagino, dalle denominazioni, come Igp e Docg, ai claim come “prodotto in Italia” o “100% italiano”. Unica eccezione: i 1.286 prodotti Dop, che, a fronte di un +11,8% del giro d’affari (oltre 691 milioni di euro), non hanno perso volumi di vendita (+0,1%).
Anche il tradizionale spaccato sui panieri regionali italiani conferma la crescita generalizzata delle vendite a valore dei prodotti che segnalano on-pack la regione di provenienza (ad eccezione della Calabria) e il calo dei volumi, tranne che per il Molise (best performer con +7,5% a volume), seguito da Valle d’Aosta, Puglia, Umbria, Basilicata e Sardegna.
Guardando invece la classifica delle regioni per giro d’affari, si conferma in testa il Trentino-Alto Adige (oltre 399 milioni di euro di sell-out), seguito da Sicilia e Piemonte.
L’analisi completa del paniere dell’italianità e la classifica delle regioni in etichetta è consultabile nella quattordicesima edizione dell’Osservatorio Immagino, scaricabile gratuitamente dal sito osservatorioimmagino.it.